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CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA BLUE NOTTE GORIZIA - 3° EDIZIONE

L'ottava edizione della manifestazione ha avuto come tema centrale la collaborazione tra culture, tradizioni, paesi e persone. La collaborazione è stata declinata seguendo due direttrici: una simbolica ed una concreta. 

L’evento clou del progetto si è svolto dal 19 al 22 luglio 2018, articolato in 4 serate, la prima nel comune sloveno di Sempeter- Vrtojba, le altre sul Piazzale della Transalpina di Gorizia.

Il tema di riferimento per il III° Concorso di Poesia Blue Notte è stato quindi la collaborazione

Poesia 1° classificata

I FIORI DEL CILIEGIO

di Andreina Trusgnach

 

Impietriti

            dinnanzi al muro di rovi

sapendo

            che il paese è soffocato

proprio lì sotto.

 

Aspettare

            la fine del lungo espirio

per poter tornare

            a guardare.

 

Accorgersi,

            lassù, in fondo all'immensa sterpaglia,

della cima di un ciliegio in fiore.

 

            Orgoglioso e sfrontato ciliegio!

 

Cosa credi,

            adesso

che ci hai ostentato

            la vita?

 

Non ti potevi seccare

            anche tu,

visto che tutto

           è ormai morto?

 

Nessuno

            avrebbe potuto risentirsi,

tutto

            sarebbe parso coerente.

 

La tua morte

            nel luogo della morte

non avrebbe confuso

            i nostri pensieri.

 

I tuoi fiori bianchi,

            invece,

hanno reso tutto

            ancora più amaro,

 

lo sai?

Poesie classificate:

LA NOTTE

di Roberto Minichini

 

Ti ricordi la notte
nella quale non eri più estraneo
faceva freddo, e la neve e il gelo ovunque
le tue gambe ti avevano abbandonato
e le tue mani tremavano nelle mie
ho visto il tuo ultimo sguardo
in esso c'era nostalgia di casa
adesso parlo con il tuo spirito
senza parole ci capiamo bene

MIO PADRE GUARDIA FRONTIERA

di Giuseppe Mariuz

 

Mio padre
inquadrato guardia frontiera
col capello d’alpino senza penna
fu forzato a lunghe marce
su crude vallate
d’alto Isonzo e Vipacco
ove l’italiano suonava nelle bestemmie
e le ʺterre liberateʺ
avevano sapore di crauti
polenta e miseria.
Stette mesi ed anni in caserme gelide e ventose
con panni autarchici di fustagno verde
a oliare vecchi moschetti
e scrivere lettera alla morosa
in attesa del ritorno.
Seppi da un suo amico
che più volte portò fuori caserma
sfidando i divieti
cibo per bambini affamati
e ne fu punito.
Degli anni di guerra mi disse solo
d’aver mai sparato ad un uomo
e io bambino temetti
che non fosse un eroe.

CONFINI

di Salvatore Cutrupi

 

Si potrebbe spostare 
il confine dell’umanità, 
portarlo più vicino 
alla riva del mare, 
soccorrere meglio 
chi vuole partire 
in cerca di un nido, 
di un mondo migliore

 

si potrebbe portare 
la speranza 
vicino alle barche, 
fare salire 
i sogni dei bambini 
su navi sicure, 
il ventre 
delle donne incinte 
e gli uomini neri 

si potrebbero fare 
lezioni d’amore 
ai governanti 
dei paesi vicini, 
spiegare che un giorno 
un Demone o un Dio 
li dovrà giudicare, 
spiegare che il mare 
è la casa dei pesci, 
che la terra 
è la stanza dell’uomo, 
e che il cielo è di tutti.

CONFINE SLOVENO

di Matteo Ghirardi

 

Qui è un continuo

dentro e fuori,

ago e filo

ricuciono una ferita

per farne unico

ricamo.

 

La strada sembra finire

invece si dirama,

zona di confine

si sarebbe detto nel 900.

 

Le differenze

di paesaggi e consonanti

sono solo aspetti

di una bandiera blu

a dodici stelle.

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